#VG: TRASFORMERS: Devastation e il prigioniero di Azkamiya

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LE FREDDE IMPRESSIONI A CALDO DI FREE PLAYING PRESENTANO TRANSFORMERS: DEVASTATION

Ciao amisci ieri visto che sono iniziati i saldi ho pensato di controllare se questo gioco fosse sceso a un prezzo abbordabile, visto a 20 euro e rotti su Kinguin l’ho preso al volo da lì (anche su Steam sta a una ventina di euri, ma con Kinguin ho usato l’affiliazione dell’amico Becksoft, bros before hoes!).

E insomma ci ho iniziato a giocare ieri sera sul tardi e senza accorgemene tra una cosa e l’altra l’ho finito, ho guardato l’orologio ed erano le 4 di mattina. È vero che dura pochino (a me sulle 5 ore, dice Steam) ma davvero non ha un mezzo tempo morto.

COMBAT SYSTEM: DI TUTTO DI PIÙ, MA TUTTO AL POSTO GIUSTO

Il sistema di combattimento è davvero figo, c’è il witch time di Bayonetta, ma anche la parry di Metal Gear: Rising (anche se ha tempi più stretti, probabilmente per bilanciare appunto il witch time), ma soprattutto è geniale come abbiano incorporato le trasformazioni nel gameplay.

In pratica trasformazione = corsa, per cui si può usare per raggiungere i nemici lontani e/o per caricare colpi che in altri action sarebbero i tipici attacchi in corsa, e contemporaneamente trasformazione = finisher, nel senso che quando si porta a termine con successo una combo l’ultimo colpo fa trasformare il protagonista e gli fa fare un colpo devastante che, a seconda della combo, può essere diretto, ad area, può sbalzare via l’avversario, può essere a ricerca (utile quando si lotta contro i boss o i nemici volanti) e così via.

LONGEVOLITÀ BREVE, MA RIGIOCABILITÀ DA NON SOTTOVALUTARE

Dato che il gioco dura pochino, per favorire la rigiocabilità c’è un ricco sistema di bonus, armi e perk, che si possono raccogliere in-game o comprare con soldi virtuali e, nel caso delle armi, le si può anche livellare combinandole tra di loro.

Questo, unito alla possibilità di poter rigiocare la campagna con uno qualsiasi dei protagonisti, e considerando la presenza di un nutrito numero di "sfide" extra, dovrebbe assicurare un bel po’ di longevità (ciao Davide) in più, anche se onestamente, almeno per il momento, la campagna principale mi ha "saziato" a puntino e non sento la necessità/voglia di tornare sul gioco, per quanto il sistema di combattimento meriti sicuramente di essere approfondito.

NON CI SI TRASFORMA IN UNA RITMO, MA QUESTO NON SIGNIFICA CHE IL GIOCO NON ABBIA RITMO

Con questo non voglio dire che avrei voluto un gioco più lungo, anzi la durata e il ritmo li ho trovati perfetti: forse giusto un paio di punti un po’ morti all’inizio, ma niente di che. In più, andando avanti ci sono tante piccole "variazioni sul tema" che riescono a ravvivare l’interesse: Platinum è stata molto intelligente nel non calare subito tutti gli assi, e nel tenersene un po’ per il terzo atto, in modo da compensare la fisiologica stanchezza che subentra dopo qualche ora di gioco.

La storia è puro fan-service, ma è quel fan-service fatto bene come sanno fare gli orientali, che rispetta il materiale d’origine e ne coglie l’essenza: non si tratta del tipico caso di remake che se ne va per fatti suoi compensando tutto con strizzatine d’occhio messe a cazzo per tenere buoni gli appassionati e, nonostante nel cartone i robot tutto facessero meno che menarsi in stile Bruce Lee, preso nell’insieme quello che si vede a schermo potrebbe benissimo esser preso e rivenduto come una puntata un po’ più lunga della serie originale.

FACILE DA INSEGNARSI, LUNGO DA IMPARARSI

Tra l’altro a proposito di ritmo credo che sia il gioco Platinum (tra quelli che ho giocato) che meglio introduce il giocatore al suo gameplay: la curva di apprendimento è davvero morbida e il bilanciamento tra accessibilità e profondità del sistema di gioco è uno dei migliori che mi sia mai capitato di vedere.

In conclusione se vi piacciono gli action Platinum a questo prezzo ve lo straconsiglio, è un giro sulle montagne russe davvero divertente e ben fatto, e chi ne avrà voglia potrà anche approfondirlo per molte ore oltre la durata della main quest.

QuoteLA SENTENZA
Perché a volte, trasformandosi in un gioco… ci si trasforma anche nella realtà…

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