Cari amisci, ci segnalano che pare che i giornalisti USA abbiano una mailing list dove parlano tra di loro e (pare) discutano anche di cosa coprire giornalisticamente e come: http://www.breitbart.com/Breitbart-London/2014/09/18/The-emails-that-prove-video-games-journalism-must-be-reformed
Personalmente non mi stupisco che esista una mailing list "segreta" frequentata dai giornalisti USA, né mi stupisco che giornalisti di testate "concorrenti" parlino tra di loro e magari discutano di temi scottanti, magari anche decidendo insieme com’è meglio coprirli.
Non è che debba per forza essere una cosa losca, insomma.
D’altro canto certo, se si dovesse misurare tutto secondo gli standard più rigidi dell’etica giornalistica, ovviamente sarebbe uno scandalo, ma del resto mi fa ridere chi pretende che al "giornalismo" videoludico si applichino canoni seri… sono anni e anni – forse fin dagli inizi, eccetto qualche raro caso – che è un circo, e pare che ‘sta gente che grida allo scandalo se ne sia accorta solo ora.
Il giornalismo videoludico non può essere paragonato al giornalismo "vero" dei quotidiani, e sì che anche su quello ce n’è da ridere (e sono risate amare, considerato che in quel caso si parla di robe importanti e che influenzano la vita di tutti i giorni di milioni di persone, non di giochini).
Il giornalismo videoludico si può paragonare IMHO al max a quello d’intrattenimento (cinema, musica)… non credo che nessuno s’aspetti rigore giornalistico da Ciak o Rolling Stone, o che nessuno s’aspetti che giornalisti cinematografici o musicali non abbiano nessun rapporto con registi, attori, musicisti, e così via. Cazzo se i giornalisti "veri" sono pappa e ciccia coi politici, che cazzo si pretende da gente che si occupa di stronzate voluttuarie?
Tutti ‘sti "indignati" mi fanno ridere, perché o è gente fuori dal mondo, o sono furbetti che vogliono cavalcare l’onda dell’indignazione, perché qualsiasi articolo di questo tipo che non parta dicendo chiaro e tondo che
è un articolo a cui manca una premessa BASILARE. Voi prendereste sul serio un articolo che esamini l’integrità giornalistica di "Chi" o "Visto"? Perché è di questo che si parla, c’è gente che tutta seria e impettita esamina l’integrità giornalistica di un mondo dove questo
Anche paragonarlo a musica e cinema secondo me lascia il tempo che trova… Nella musica e nel cinema (vuoi anche per il prezzo inferiore del media) la gente non aspetta le recensioni per comprare l’ultimo disco o vedere l’ultimo film al cinema, ci sono meccanismi diversi nel business, cercare confronti tra il giornalismo videoludico e gli altri, per me, non ha senso.
Anche quello che ripete sempre Davide per me non ha riscontro, lui confonde le recensioni dei siti con la critica, cosa che in realtà non è, è giornalismo con sprazzi critici se proprio vogliamo definirlo, ma di essere critica vera e propria non ne ha nemmeno l’intenzione. Vuoi per preparazione, vuoi per il pubblico che non cerca critica artistica ma solo consigli per gli acquisti
beh diciamo che dipende pure dal sito, ma in generale quello che volevo dire è che parlare di "giornalismo" nei videogiochi ha lo stesso senso (e valore) del parlare di "giornalismo" nella musica o nel cinema, o anche, ripeto, nei giornaletti scandalistici
nessuno si aspetta un "vero" rigore giornalistico dalle riviste di musica e di cinema, tantomeno da "chi" o da "visto", però da kotaku che pubblica un giorno sì e uno no articoli sulle minchiate giapponesi ci si aspetta rigore giornalistico? SERIOUSLY?