Alla fine me lo sono visto, ma per rendere la visione sopportabile ho dovuto fare la cronaca in diretta su Facebook, trovate tutto qui minuto per minuto:
https://www.facebook.com/groups/freeplaying/permalink/891763990835999/
In conclusione non è orribile come pensavo, e anzi ha i suoi momenti (la scena allucinogena tra tutti), ma soffre di terribili scompensi qualitativi… La mia ipotesi è che sia stato fatto un mischione tra dilettanti allo sbaraglio e professionisti "veri", con questi ultimi che hanno cercato di metterci una pezza.
Poi c’è il problema principale del film che è il protagonista, Valerio Di Benedetto, che non entra mai davvero in parte. A vederlo pare un simpaticone adattissimo a ruoli da commedia o da caratterista, ma un personaggio così fuori dalle righe come DyD evidentemente non riesce a prenderlo sul serio, così che alla fine a schermo non vediamo Valerio Di Benedetto nei panni di Dylan Dog, vediamo Valerio Di Benedetto nei panni di Valerio Di Benedetto che fa il cosplayer un po’ serio un po’ no di Dylan Dog.
Infatti il momento migliore è:
[spoiler]"QUANTO VUOLE PER QUELLA BICICLETTA?"
Fosse stato un Dylan Dog alternativo, sornione e alla buona – e a volte pare volerlo essere – sarebbe stato perfetto. Il problema, ripeto, è quando si vuol fare il DyD "serio", e lì Di Benedetto proprio si vede che non ci riesce a credere lui per primo.
Pure l’attrice che interpreta Adele, Sara Lazzaro, insomma… Non ho visto altri suoi lavori e non rimane abbastanza a lungo sullo schermo per farsi un’idea di quello che potrebbe e non potrebbe fare, ma anche la sua performance non è granché. La scena iniziale dove passeggia col fratello e ride, poi, è davvero un pessimo biglietto da visita, con quelle risate che sembrano la parodia di delle risate finte.
A questo punto forse penserete che questo corto è una merda, e invece come dicevo si vede che alla sua lavorazione ha partecipato anche gente di livello, che ha decisamente risollevato la situazione.
Regia, fotografia, e scenografie, trucco, luci, effetti speciali, insomma tutto il comparto tecnico è decisamente al top. Tra l’altro anche nel comparto tecnico ci sono degli youtuber: la regia è di Claudio Di Biagio, e la fotografia di Matteo "Canesecco" Bruno, e se le figate che si vedono a schermo sono merito loro, tanto di cappello. Unica cosa non proprio al top del comparto tecnico il montaggio, con dei tagli fatti un po’ con l’accetta.
A fare da ponte tra questi due opposti Luca Vecchi, nei panni di Groucho (che nel film viene chiamato graucio, groucio, grucio… all’inizio pensavo fosse una svista, ma evidentemente l’hanno fatto apposta). Qui e là si vede che c’è qualche incertezza, ma sicuramente tra i "giovani" è quello che a schermo è più avanti.
Per quanto riguarda i "vecchi" invece, Milena Vukotic si impegna anche se forse è un po’ sacrificata, Haber è il solito colosso, e anche l’attore che interpreta il proprietario di Safarà (non so chi sia e non riesco a trovarlo cercando sul web) sembra sapere il fatto suo.
C’è chi si è lamentato dell’ambientazione romana, ma onestamente non è un problema, e anzi ha pure un ché di esotico rapportata all’universo "classico" di DyD. I problemi di questo corto sono altri, decisamente.
Insomma in conclusione Vittima degli eventi è una roba riuscita un po’ a metà, che ribadisce ancora una volta come in Italia ci siano grandi professionalità che però faticano a emergere probabilmente più per cause politiche e di reti di amicizie e conoscenze che per altro.
Come punto di partenza può pure starci e come pilot (molto da rivedere) di una serie TV, anche. Magari arriva Sky e aggiusta tutto, chissà…