http://warisboring.com/articles/why-fallout-is-the-best-nuclear-war-story-ever-told/
Come avrete ben capito dalla mia passione per Mad Max e Ken il guerriero (il vero eroe della mia infanzia, al posto di tanta fuffa supereroistica americana che va di moda adesso) amo particolarmente il setting post-nucleare. Questo perché è l’emblema dell’umanità che finisce vittima di sé stessa, della sua voglia di conoscenza come della sua brama di potere, e sprofonda nella barbarie. È e sarà la nostra dannazione vivere sul filo del rasoio, visto che la bomba non si può disinventare.
Fallout è un vero caposaldo del genere per me, e come nota l’articolista non è la solita storiaccia survivalist nata negli anni ’80 all’ombra di Mad Max e degli eroi reaganiani anabolizzati.
Sto provando il quarto capitolo della saga, dopo aver amato soprattutto il terzo, e devo dire che sono un po’ deluso.
Il gameplay è quasi immutato: la componente crafting è espansa a dismisura rispetto alla già notevole di Fallout 3, per cui almeno per me inutilmente. La quest principale non l’ho sviluppata a dovere, ma leggo che come da tradizione è deboluccia. La componente tecnica non esaltante, ma almeno va bene anche su PC un po’ datati (il motore è quello di Skyrim un po’ migliorato). Le quest secondarie divertenti, ma non rimangono nel cuore.
Ecco, dopo la dimostrazione magistrale data da The Witcher 3 di unione tra gameplay open world e componente narrativa ottima, mi sarei aspettato di più: un mondo più vibrante, dei personaggi più spessi e una storia coinvolgente. Per me una bella occasione persa, comunque un bel gioco, un Fallout 3 all’ennesima potenza, anche se forse a questo punto non se ne sentiva il bisogno.
Se bisogna dargli un voto darei 8. Se penso ad un gioco open world con il messaggio "politico"e la componente "survivalist" di Fallout unito allo spessore narrativo di un The Witcher 3 mi viene la commozione.
E c’è proprio da dire che con tutti i soldi che ha in cassa Bethesda Softworks ci si poteva tranquillamente arrivare.
Ecco si, ho quella stessa sensazione che avevo in Skyrim o Oblivion, ma non in fallout 3, ossia di esserci in sto fantastico mondo open world, ma non esserci completamente. La stessa superficialità nel tentativo di immersività. Mentre in the witcher 3, ma anche nella saga di dragon age (forse grazie ai membri del party complessi e scopabili) ci sei più dentro. Peccato potevano fare il salto e sarebbe stato un capolavoro. E in più non ha il momento "ma ‘ndo cazzo sto" come nel 3 quando arrivi a megaton o rivet city o vai da three dogs, il salto quantico rispetto alla media.
ottima riflessione Styx, la penso esattamente allo stesso modo. Peccato